martedì 10 febbraio 2009

Si dice che le parole valgano più di mille gesti e siano più pesanti delle pietre..beh propri l'altro giorno una domanda pesante come un macigno mi è piovuta addosso nel bel mezzo di un tranquillo pomeriggio e mi ha trovata impreparata!!Credo di non essere l'unica a nn saper dare una risposta anche perchè penso faccia parte di quelle domande esistenziali che ognuno si pone prima o poi..."de ,tu credi che tutto quello che ci succede e che facciamo sia già scritto o siamo noi che scriviamo il nostro futuro per la prima volta..?"..eccola la domanda da un milione di dollari...Che dire...penso chiunque al mio posto avrebbe avuto un attimo di smarrimento...io che convivo col mio caos mentale e che spesso non so nemmeno il perchè di certi miei gesti come faccio a rispondere ...?
Devo però dire che ho cominciato a riflettere e a chiedermi quale fosse il mio punto di vista al riguardo e se l'avessi soprattutto..Sarebbe facile pensare che tutto sia già deciso,più facile scaricare la responsabilità di ogni mio errore in un destino più grande,pensare che c'è un motivo per ogni singola azione compiuta nel bene e nel male,che ogni errore commesso sia accaduto per insegnarmi qualcosa...Partendo da questo presupposto nonmi dovrei mai pentire di nulla,un 'azione sbagliata in fondo mi serve per arrivare a qualcosa di più positivo....O forse invece non è così ma bensì è proprio il contrario...non c'è nulla di scritto e il mio destino,il mo futuro è fatto di piccoli passi che compio ogni giorno che scaturiscono dalla mia volontà di agire in bene o in male ,ma sempre secondo il mio "libero arbitrio" e uno sbaglio non fa parte di un progetto più grande ma è solo il frutto dell'impulsività,di un egoistico bisogno di mettere sè davanti agli altri,un atteggiamento sbagliato e chissà di quanti altri possibili comportamenti umani!In fondo siamo esseri pensanti fatti di carne e in quanto tali non è detto che il nostro pensiero corrisponda a verità e giustizia...Ma la conclusione di tutti questi discorsi ..?Beh io non so bene in cosa credo ma so cosa voglio..voglio che ,qualunque sia la verità ,se esiste una verità e sempre se mai la conoscerò,pensare di poter fare,poter costruire ,poter sbagliare ...insomma POTERE ... perchè questo mi permette di sognare!!

7 commenti:

  1. Ci sono un po' di punti fondamentali a cui si deve porre l'analisi..

    1) Se c'è un destino.. dov'è? E' scritto da qualche parte? E chi l'ha scritto? Sta nella mente di qualcuno? E chi è?

    (Ovviamente questa domanda non ha risposte)

    2) Se non c'è un destino, vuol dire che tutto accade per libero arbitrio (giusto!) quindi ogni nostra scelta, anche la più minuscola influenza tutto il resto, e con tutto il resto intendo TUTTO il resto..un battito d'ali di una farfalla causa un uragano dall'altra parte del mondo (Teoria del Caos)

    3) In generale non solo quindi si può scegliere, ma si è costretti a scegliere..perchè non c'è alternativa.. ma se uno è costretto a scegliere.. vuol dire che è "destinato" a scegliere?? E torniamo al punto 1..


    De.. è 22 anni che penso a risposte di questo genere..e davvero.. non esistono..di questi discorsi potremmo parlarne per ore o per giorni.. e non arriveremmo mai a niente. Ma almeno abbiamo comunicato ;)

    Manu

    RispondiElimina
  2. si manu hai ragione..ma infatti lo scopo del mio post non era rispondere a questa domanda perchè anche con tutta la buona volontà non credo che nè io nè tu ariveremmo da qualche parte...però è un modo come dici tu per comunicare e confrontarsi..quindi spero di vedere altri tuoi commenti in futuro..

    RispondiElimina
  3. Bell' intervento De!!!
    Per quanto mi concerne anche io voglio credere di essere io l'artefice del mio futuro.
    Credo che, se tutto fosse già stato scritto nelle stelle da chissà chi non avrebbe senso nemmeno alzarsi la mattina, visto e considerato che, se tutto è destino, se una cosa deve accadere, accadrà a prescindere da tutti gli sforzi che fai per cambiare le cose.
    Io credo che ad ogni azione corrisponda una reazione, che ogni evento abbia una conseguenza e che io POSSA SCEGLIERE di agire per mia volontà e non altrui.
    E soprattutto, come dici tu, non trovo corretto scaricare la colpa dei miei errori o il merito dei miei successi al destino!

    Lele

    RispondiElimina
  4. quoto manu e in parte lele...xkè io credo ke dipenda tutto dalla volontà mia ciò ke sarà...ma nn solo dalla mia..anke da ciò ke fanno gli altri..x il discorso del minimo evento ke stravolge TUTTO...quindi quale destino e destino..ci sn attimi in cui succedono cose ke la vita te la cambiano definitivamente...tranne se uno cn destino intende qualcosa ke preveda tt qst cambiamenti..ma nn ha molto senso qst definizione :P

    RispondiElimina
  5. E io che pensavo che la domanda pesante fosse lastessa che tormenta me, ovvero la sempre classica ma temibilissima "che si mangia oggi?"... e invece... Niente, inutile dire che la risposta non la conosco.
    Non so assolutamente cosa si mangi oggi, intendo.
    Sul destino invece so tutto, sono preparatissimo sulle domande esistenziali! ;)

    Mauro

    RispondiElimina
  6. Sigh, avevo scritto un commento lunghissimo ma il pc si è impallato. Comunque riassumo dicendo che concordo con chi dice che non esiste un destino prestabilito ma che ognuno determina il proprio futuro con le azioni che compie ;)
    ps De come ti avevo già scritto ieri, scrivi benissimo!!

    RispondiElimina
  7. Evvai! Finalmente anche Deborah si è lasciata andare, si è messa in gioco, ha varcato il muro, e io vigliacco se non le rispondo! Così eccomi qua a scrivere ed esprimere la mia opinione che come sempre è frutto di una profonda e intensa attività cerebrale. Svegliarsi una mattina e pensare certe cose è segno di gravi problemi psicologici, ma facendo finta che tutto sia normale procediamo alla disamina dei contenuti: il caso caos destino o fato, si è detto tutto e il contrario di tutto su questo argomento. Gli antichi credevano che tutto fosse stabilito dagli dei e stavano attenti a non farli incazzare..poi si alzavano la mattina e andavano a lavorare per non crepare di fame. I cristiani credettero poi che ci fosse un solo dio la cui volontà andasse rispettata, e stavano attenti a non farlo incazzare..poi si alzavano la mattina e andavano a lavorare per non crepare di fame. Qualcuno credette poi che non ci fosse nessuno a cui importasse di noi..poi si alzava la mattina e andava a lavorare per non crepare di fame. Altri credono di essere gli artefici del prorpio destino e non hanno nessuno da fare incazzare..poi si alzano la mattina e vanno a lavorare per non crepare di fame. Io credo che il futuro sia troppo lontano e incerto per stare a pensare se è scritto o è in bianco..poi mi alzo la mattina e faccio qualcosa per non morire.
    Morale della favola? Credo che il difetto (ma anche il pregio) delle domande esistenziali è che se ne può discutere per ore senza dire nulla di giusto o di sbagliato, quindi per quanto mi riguarda tutte le opinioni espresse qui e quelle che verranno espresse in futuro sono giuste per chi le scrive e questo mi basta. Personalmente mi dà fastidio l'idea (come del resto a tutti finora) che le mie azioni siano già determinate, ma è anche innegabile che a volte cediamo nella tentazione di accusare qualcun'altro (la fortuna o chi per lei) per i propri fallimenti o disgrazie. In ogni caso l'importante è non soccombere mai, non lasciarsi sopraffare dalle cose ma cercare una spinta positiva per riprendere il controllo di noi stessi e andare nella direzione che crediamo giusta, anche contro il destino, il fato, Re e tiranni...e perchè no anche contro Berlusconi!!
    P.S. Mi dispiaccio per Deborah (e per chi vorra tentare l'impresa) perchè mi rendo conto che leggere sta papella sia una rottura mortale ma vi ringrazio ugualmente per avermi sopportato!

    RispondiElimina