domenica 15 febbraio 2009

Incontro


Questa sera voglio postare una canzone.Il ritrovarsi dopo tanto tempo ,10 anni si silenzio e poi..Cosa riescono a scambiarsi?Forse niente o forse in fondo non servono frasi quando si crea un legame fra due persone!Forse il piacere di rivedersi e riscoprirsi ,capire cose che 10 anni prima erano di difficile comprensione non ha bisogno di spiegazioni!Ritrovarsi ,sapere di essere stati qualcosa,di essersi conosciuti ma rendersi conto che il tempo è passato,è andato e in fondo li ha cambiati entrambi..Non so se questa sia la reale interpretazione del testo ma forse in fondo ognuno può dare la propria seguendo soprattutto le proprie emozioni.

Perchè questa canzone?Perchè ogni volta che l'ascolto mi emoziono, mi prende dentro e penso sia il primo vero traguardo per una canzone..

Chissà che chi non la conosce avrà voglia di ascoltarla..


INCONTRO


E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei,

la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.

Il sole che calava già rosseggiava la città già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:

come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...

Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,

dieci anni da narrare l'uno all' altro,

ma le frasi rimanevan dentro in noi:

"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi, ti ho scritto è un anno,

mi han detto che eri ancor via".

E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia..

E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,

per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.

I nostri miti morti ormai,

la scoperta di Hemingway,

il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste:

la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste...

Carte e vento volan via nella stazione,

freddo e luci accesi forse per noi lì ed infine,

in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films:

come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale,

ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio:

povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...

E pensavo dondolato dal vagone

"cara amica il tempo prende il tempo dà... noi corriamo sempre in una direzione,

ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...

restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,

le luci nel buio di case intraviste da un treno:

siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e

e il cuore di simboli pieno.

3 commenti:

  1. ok ci sono riuscito!!!!!!!!....vista l'ora australiana concedimi un rincoglionimento....la canzone la conosco bene ma come sai Guccini nn è il mio genere ma comq è molto bella e triste..........spero per quanto mi riguarda che Guccini si sbagli....il perchè di questo lo lascio immaginare a te e credo che ci arriverai se mi conosci un po....baci anzi KISS.......giulio (Accio)

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  2. "E un'altra volta è notte e suono non so nemmeno io per che motivo forse perchè son vivo o forse per sentirmi meno solo..."
    Buon vecchio Francescoguccini, eccolo ancora una volta interpellato e se si parla di Francescoguccini ecco che mi si drizzano le orecchie e la macchina del mio pensiero si mette fumosamente in moto. Si perchè le canzoni di Francescoguccini sono come le pagine di un diario che sfogli, ogni pagina ti ricorda situazioni, momenti, pezzi di vita, in fondo è quello che fa un pò ogni canzone ma queste per me sono speciali, ed ecco che non posso ascoltare le canzoni di Radici (l'album che contiene "Incontro" per chi non lo sapesse) senza pensare alla prima volta che l'ho ascoltato. Era la prima volta che ascoltavo Guccini in verità, circa 10 o 12 anni fa, quando trovai nella collezione di dischi (si quelli neri e grandi non quelli piccoli e argentati) di mio padre questo; era strano, aveva in copertina una vecchia foto e c'erano delle canzoni lunghissime, incuriosito lo misi su e ascoltai gli 8 minuti e 17 secondi de "La locomotiva" tutti d'un fiato con quello strano cantante col vocione e la r moscia, poi continuai ad ascoltare e non mi fermai più. Adesso sgombrato il campo dai ricordi andiamo alla canzone, a tal proposito sapevo che il libro che alcuni di voi mi hanno regalato per un compleanno (adesso non ricordo quale) mi sarebbe venuto in aiuto, infatto sfogliandolo ho trovato quello che cercavo, il racconto della nascita della canzone dello stesso Guccini che dice più o meno così: "Incontro parla di un'amica mia che, bontà sua, era innamorata di me. Era anche molto carina, ma aveva poche tette e io ero molto sensibile al riguardo...". Grande Francescoguccini!. Ovviamente poi prosegue spiegando che questa sua amica si era poi fidanzata con un americano e successivamente con un Tedesco e quest'ultimo si era effettivamente impiccato a Natale, così tornata in italia aveva cercato lui per raccontargli il fatto e proprio dopo questo incontro il nostro scrisse "incontro", che fantasia eh!? Adesso penso che vi sarà più chiaro il senso della canzone e le circostanze che l'hanno ispirata, con buona pace di Giulio che magari potrebbe scoprire che Francescoguccini non è poi così "alieno" anche per noi giovani. In ogni caso per me la canzone è un modo molto poetico ed efficace di esprimere una sensazione che noi tutti proviamo quando ci accorgiamo che il tempo è passato e tante cose che una volta avevano un significato adesso ne hanno un altro o addirittura non ne hanno più. Adesso mi sa che è proprio ora di dormire...e ascoltare Guccini! Ciao De!

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